Misurare il Radon in estate basta per stare tranquilli anche in inverno?

6 Agosto 2025

Misurare il Radon è fondamentale per la salute domestica. Tuttavia, bisogna fare attenzione a quando e come si effettua la misurazione, perché i livelli di Radon possono variare sensibilmente in base a diversi fattori come l’ora del giorno, le condizioni meteo e soprattutto la stagione.

Misurare il Radon in estate
Misurare il Radon in estate

Questo approfondimento si concentra in particolare sulle misurazioni effettuate nei mesi estivi e sul dubbio comune: un risultato basso ottenuto in agosto o settembre significa che siamo al sicuro anche in inverno? Scopriamo perché la risposta potrebbe essere negativa e quali precauzioni adottare.

Radon e stagioni: come variano i livelli in estate e in inverno

Gli studi dimostrano che la concentrazione di radon indoor fluttua con le stagioni: in generale tende ad essere più alta in inverno (mesi freddi) e più bassa in estate (mesi caldi). Questo avviene per diversi motivi. In inverno tendiamo a tenere porte e finestre chiuse, riducendo la ventilazione naturale; inoltre il riscaldamento degli ambienti crea un effetto camino che aspira aria (e radon) dal suolo verso l’interno delle abitazioni.

Il risultato è un accumulo maggiore di Radon nelle stanze durante i periodi freddi. In estate, al contrario, si arieggia di più e la differenza di temperatura/pressione tra interno ed esterno è minore, riducendo l’ingresso e l’accumulo del gas.

Quanto possono differire i livelli? Dipende da casa a casa, ma può trattarsi di differenze notevoli. Un’indagine cita che in una certa abitazione la concentrazione di radon misurata a luglio era circa la metà di quella registrata a gennaio. Un altro esempio pratico: una misurazione di 140 Bq/m³ effettuata a marzo, se ripetuta a giugno, potrebbe risultare solo di 70 Bq/m³, a causa della diminuzione estiva. In altre parole, lo stesso edificio può avere valori di radon doppi in inverno rispetto all’estate.

Va detto che questa è una tendenza generale e possono esserci eccezioni: alcuni edifici presentano picchi atipici in altre stagioni, in base a particolari condizioni geologiche o all’uso di impianti (ad esempio l’aria condizionata potrebbe influenzare ventilazione e pressioni interne). Tuttavia, nella maggior parte dei casi i valori più alti si osservano durante i mesi freddi.

Di conseguenza, misurare il Radon solo in estate rischia di sottostimare l’esposizione annuale reale. Gli esperti suggeriscono di effettuare le misure in condizioni “peggiorative”, ossia quando è più probabile che il radon sia al massimo (abitazione chiusa, periodo invernale).

Non a caso, la stagione consigliata per le campagne di misura è dalla fine dell’autunno all’inizio della primavera (indicativamente ottobre – aprile), proprio quando la ventilazione naturale delle case è ridotta.

Effetto camino: cos’è nel dettaglio

L’effetto camino (stack effect) o depressurizzazione stagionale dell’edificio è un fenomeno fisico che si verifica nelle abitazioni a causa della differenza di temperatura tra l’aria interna e quella esterna.

In inverno

L’aria interna è più calda e leggera rispetto a quella esterna. Questa tende a salire verso i piani alti e uscire attraverso fessure, finestre o camini.

La fuoriuscita di aria calda crea una depressione nei piani inferiori, richiamando aria dall’esterno e, purtroppo, anche il gas Radon presente nel suolo attraverso crepe, giunti e tubature nelle fondamenta.

In estate

L’effetto può invertirsi (in minor misura), soprattutto negli edifici climatizzati, ma l’aria calda esterna tende comunque a entrare meno forzatamente, riducendo la risalita del Radon.

Immagine di esempio a cura di Protezione Radon Srl

Elementi chiave dello schema

  1. Ingresso di aria fredda ai piani bassi, che può portare il Radon dal sottosuolo.
  2. Risalita dell’aria calda all’interno dell’edificio verso i piani alti.
  3. Fuoriuscita dell’aria calda dalle aperture in alto (tetto, finestre alte, camino).
  4. Piano di pressione neutra (neutral pressure plane): la zona in cui la pressione interna ed esterna si equivalgono. Sopra questo piano l’aria esce, sotto entra.
  5. Trasferimento del Radon dal suolo all’interno dell’edificio per differenza di pressione.

Misurazioni “fai da te” in estate: rischi e limiti

Molti proprietari decidono di controllare autonomamente il Radon in casa acquistando kit di misurazione fai da te – come, ad esempio, i dosimetri a tracce (CR-39) – da esporre per un certo periodo e inviare a un laboratorio, oppure piccoli rilevatori digitali portatili.

Questi strumenti sono utili e generalmente affidabili, ma bisogna considerarne i limiti, soprattutto riguardo alla durata e al periodo dell’analisi. Spesso i kit domestici “rapidi” misurano la concentrazione solo su un periodo relativamente breve (es. pochi giorni o settimane). Se tale misurazione viene svolta in piena estate, il valore risentirà delle condizioni stagionali e potrebbe risultare artificialmente basso rispetto alla media di altri mesi. In pratica offre una “fotografia istantanea” limitata a quel determinato momento, non rappresentativa della media annua di Radon alla quale siamo effettivamente esposti.

Il rischio quindi è di ottenere un risultato rassicurante –sotto la soglia di attenzione – e concludere erroneamente che “va tutto bene”. Ad esempio, se misuro 50 Bq/m³ nelle camere da letto ad agosto (valore inferiore ai limiti di legge), in inverno quello stesso ambiente potrebbe registrare concentrazioni ben più alte (anche il doppio o più, a parità di condizioni) che non verrebbero rilevate dal test estivo breve. Viceversa, se una misurazione fai da te estiva restituisce un valore elevato, è molto probabile che durante l’inverno la situazione diventi ancora più critica – un campanello d’allarme che non deve essere ignorato e richiede approfondimenti immediati.

In sintesi, basarsi su un solo test estivo per giudicare la sicurezza Radon di un ambiente è sconsigliabile. Lo confermano anche le linee guida: le misure brevi (< 2-3 mesi) sono fortemente influenzate da variabili meteorologiche e stagionali e andrebbero evitate in condizioni atipiche (es. durante forti perturbazioni, vento intenso, ecc.). Se effettuate, dovrebbero essere svolte in condizioni “chiuse” (locali poco arieggiati) proprio per catturare il potenziale picco di Radon. Ma nei mesi estivi facciamo il contrario – finestre aperte, ventilazione – ottenendo misure sì “reali” per quel momento, ma non predittive sul lungo periodo.

Consigli per misurare correttamente il Radon (ed evitare falsi positivi)

Come possiamo allora ottenere un quadro affidabile del Radon in casa nostra, senza farci trarre in inganno dalle oscillazioni stagionali? Ecco alcuni consigli pratici.

Misurazioni di lunga durata

La soluzione migliore è eseguire misurazioni a lungo termine (diversi mesi). Idealmente, una misura annuale o di un intero anno solare copre tutte le variazioni stagionali. Se non possibile, assicurarsi almeno di includere uno o più mesi invernali nel periodo di misura. Ad esempio, iniziare una misura in autunno/inverno e proseguirla per almeno 3 mesi. Se si inizia in primavera o estate, allora prolungare la misura per 6-12 mesi così da comprendere anche la stagione fredda. In Italia, un suggerimento diffuso è: misura minima 3 mesi se avviata in inverno, 6 mesi se avviata in estate. Più lunga è l’esposizione del dosimetro, più il risultato rispecchierà la media reale.

Privilegiare il periodo invernale

Se opti per un test a breve termine (ad esempio con un monitor elettronico attivo per qualche giorno o settimana), svolgilo preferibilmente in inverno o comunque in condizioni di casa chiusa. Le ricerche indicano che per una misura breve è opportuno prevedere almeno 7 giorni in inverno, mentre in estate servirebbero almeno 15 giorni di monitoraggio per avere un’indicazione minimamente attendibile. In inverno le variazioni di Radon rispondono più rapidamente ai cambiamenti (basta una settimana per avere un’idea); in estate occorre più tempo per cogliere eventuali picchi. In ogni caso, evita test troppo brevi (1-2 giorni sono insufficienti a causa dell’alta variabilità giornaliera del Radon).

Usare strumenti affidabili

I dosimetri hanno il vantaggio di essere economici e facilmente reperibili, ma il risultato del dosimetro a tracce CR-39 non fornisce un grafico con l’andamento delle rilevazioni nel corso della giornata. I dispositivi elettronici (per dare un esempio, i moderni rilevatori elettronici tipo Airthings, Corentium, Radon Eye, ecc.) permettono di visualizzare l’andamento giorno per giorno e rilevare oscillazioni, ma anch’essi vanno calibrati correttamente. Il rilevatore deve essere posizionato nei locali più a rischio (di solito nel seminterrato o al piano terra, lontano da correnti d’aria dirette) e lascialo per il tempo raccomandato. Evita di spostarlo, altrimenti i dati non saranno omogenei.

Non generalizzare e non fare confronti con il vicino

Ogni abitazione fa caso a sé. I livelli di Radon possono variare molto anche tra case vicine, a causa di differenze nel terreno, struttura delle fondamenta, abitudini di ventilazione, ecc. Quindi, il fatto che il tuo vicino abbia un valore di Radon basso non garantisce che anche casa tua lo sia (o viceversa). Affidati solo a misure eseguite nella tua abitazione. Due abitazioni possono essere identiche, costruite con gli stessi materiali (come è il caso delle villette a schiera) e avere un differente rischio Radon: perché la prima è orientata a Est e la seconda a Sud, la prima è più vicina a una strada … i fattori che incidono sono tanti e vanno considerati nel corso di una misurazione.

In caso di dubbi, ripetere la misurazione

Se hai effettuato una prima misurazione fai-da-te in estate e il risultato è basso, prendi in considerazione di ripeterla in inverno per conferma. Oppure esegui una seconda misurazione di lungo periodo per coprire la stagione mancante. Solo confrontando i dati in diverse condizioni potrai capire se il radon è effettivamente sempre basso o se ci sono variazioni significative. Ricorda: un singolo valore istantaneo è poco significativo senza il contesto.

Seguendo questi accorgimenti, eviterai di sottovalutare il rischio Radon. L’obiettivo è avere un quadro realistico della concentrazione media annua di radon a cui la tua famiglia è esposta, perché è su quella che si basano le valutazioni di rischio sanitario e le normative.

Dopo un test “tranquillizzante” non abbassare la guardia

Poniamo il caso comune: hai comprato un kit per la misurazione del Radon, l’hai usato in casa per qualche settimana in agosto e il laboratorio accreditato ti restituisce un valore basso. È normale tirare un sospiro di sollievo, ma non bisogna fermarsi lì. Come abbiamo visto, quel numero potrebbe raccontare solo parte della storia. Non abbassare la guardia: considera il test estivo come un primo dato indicativo, da approfondire con ulteriori indagini. In particolare, valuta sempre il contesto: se vivi in una zona nota per alte concentrazioni di Radon (puoi consulta le mappe Radon regionali, anche se incomplete) o in un piano terra/seminterrato, la prudenza è d’obbligo anche se il primo test è confortante. Meglio investire un po’ di tempo in più in monitoraggi aggiuntivi, piuttosto che scoprire fra qualche anno di aver ignorato un problema silenzioso.

Un singolo test fai da te negativo non equivale a una diagnosi definitiva. L’Istituto Superiore di Sanità e le ARPA raccomandano misure su lunghi periodi e ripetute in caso di variazioni, proprio per avere certezza. Quindi, se ti senti tranquillo dopo la prima misurazione, ricordati che quella tranquillità dovrebbe essere confermata da dati solidi. Continuare a informarsi e monitorare è la chiave per una casa sicura: dopotutto, il Radon è un nemico invisibile ma gestibile, se affrontato con metodo scientifico.

Cos’è il Radon e perché dobbiamo preoccuparcene?

Il Radon è un gas radioattivo naturale, incolore e inodore, che può accumularsi all’interno delle case provenendo dal suolo e dai materiali da costruzione. Il Radon è la seconda causa di cancro al polmone dopo il fumo di sigaretta, responsabile di migliaia di decessi ogni anno (circa 5.000 in Italia). A differenza di molti altri inquinanti, il radon non dà segni evidenti della sua presenza: l’unico modo per accorgersene è misurare la sua concentrazione nell’aria indoor. Proprio per questo, enti come l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomandano di monitorare il radon nelle abitazioni e intervenire se i livelli superano determinate soglie. In Italia la normativa attuale fissa un livello di riferimento di 300 Bq/m³ per le abitazioni esistenti (che sarà abbassato a 200 Bq/m³ per le case costruite dopo il 2024).

I servizi di Protezione Radon per affrontare il problema

Alla luce di quanto emerso, è comprensibile che la misurazione del radon possa sollevare dubbi o richiedere competenze specifiche. Per questo è utile affidarsi a professionisti qualificati. Protezione Radon offre supporto completo per individuare e risolvere eventuali problemi di radon nelle abitazioni e nei luoghi di lavoro. I servizi di Protezione Radon comprendono:

  • Misurazioni certificate del Radon – Monitoraggi professionali della concentrazione di Radon, sia a breve che a lungo termine, seguendo le normative italiane vigenti (D.Lgs. 101/2020). Operiamo in tutta Italia e in ogni stagione, effettuando rilievi accurati con strumenti professionali e metodo scientifico. Questo assicura che il livello di Radon sia determinato con precisione e attendibilità.
  • Diagnosi approfondita – Nel caso di livelli anomali, Protezione Radon procede con un’analisi tecnica per individuare le vie di ingresso del gas e le cause dell’accumulo indoor. Ogni edificio è differente: i professionisti di PR svolgono sopralluoghi e misure aggiuntive (ad esempio misure in continuo, ispezione di cantine, intercapedini, ecc.) per capire dove e come il Radon penetra. Questa diagnosi è fondamentale per scegliere la soluzione di mitigazione più adatta.
  • Interventi di mitigazioneLa soluzione al problema Radon consiste nell’abbattere la concentrazione di gas sotto la soglia di legge. Protezione Radon è specializzata nella progettazione e installazione di sistemi di risanamento su misura, come impianti di ventilazione forzata, depressurizzazione del suolo, sigillatura di fessure e altre tecniche ingegneristiche. Grazie all’esperienza e all’uso di tecnologie avanzate, gli interventi di Protezione Radon riescono a ridurre il Radon indoor fino a riportarlo entro livelli sicuri (≤ 300 Bq/m³, o 200 Bq/m³ per edifici nuovi), con certificazione finale dell’avvenuta bonifica.
  • Consulenza e prevenzione – Oltre a intervenire nelle situazioni di emergenza, Protezione Radon supporta privati, aziende e pubbliche amministrazioni con consulenze preventive. Ad esempio, se stai costruendo o ristrutturando casa in una zona a rischio Radon, possiamo consigliarti soluzioni costruttive per prevenire infiltrazioni future. Oppure, se hai effettuato una misurazione fai da te, possiamo aiutarti a interpretare i risultati e suggerire i passi successivi, offrendoti un’opinione professionale imparziale.

Con l’aiuto di Protezione Radon, affrontare il “nemico invisibile” diventa molto più semplice. Dalla misurazione iniziale fino all’eventuale bonifica dell’ambiente, seguiamo il cliente in ogni fase, garantendo competenza tecnica e soluzioni efficaci. In conclusione, se dopo un test estivo ti sei sentito tranquillo ma vuoi essere sicuro al 100%, oppure se hai già scoperto livelli di radon elevati, non esitare a usufruire dei servizi di Protezione Radon: la sicurezza tua e dei tuoi cari viene prima di tutto, e con il radon non si scherza. Grazie a un corretto monitoraggio e agli interventi giusti, potrai davvero “stare tranquillo” in ogni stagione, inverno compreso.

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