Golfo di Napoli: diagnosi e mitigazione con doppia tecnica

L'intervento presenta una particolarità rispetto allo standard dei nostri interventi: l'edificio, una villa storica di grandi dimensioni con la presenza del tufo, ha richiesto una doppia tecnica di risanamento.

Anno
2023
Zona intervento
Sud
Tipo intervento
Diagnosi con mitigazione
Tipo edificio
Villa storica
Tipo destinatario
Pubblico
Concentrazione iniziale
600 Bq/mc Al piano terra dell'abitazione
Concentrazione finale
150 Bq/mc Al piano terra dell'abitazione

L’edificio è composto di seminterrato chiuso, privo di vespaio, con la sola apertura della porta di ingresso. Il materiale del seminterrato è fondamentalmente tufo e l’intonaco è stato realizzato in pozzolana. Dimensioni del seminterrato: 100 mq.

La villa storica è su più livelli: il primo piano con cucina, sviluppata in un tramezzo, e piano superiore, con zona soggiorno. Le camere sono al primo piano.

Migliorare: i due impianti hanno risolto il problema, perché quello che era sopra era il Toron; il cliente ha richiesto uno scambiatore per ogni stanza.

Concentrazione inziale seminterrato: picco 2000 Bq/mc e concentrazione media 1600 Bq/mc.

Concentrazione finale seminterrato: tra i 150 e 200 Bq/mc

Al piano terra iniziale: 400 / 600 Bq/mc come al piano superiore.

Al piano terra finale: tra 150 e 200 Bq/mc come al piano superiore.

In questo caso la percentuale del Toron era simile a quella del Radon. Ricordiamo che il Toron non è dannos come il Radon ed è inevitabile perché dipende dai muri.

Soluzione adottata

Due impianti di depressione, in ragione delle dimensioni dell’edificio e dell’assenza di permeabilità in alcuni punti del seminterrato.

Uno dei due impianti nel seminterrato è stato realizzato con una linea di tubi di circa 4 metri per uscire in facciata; il secondo impianto ha misure standard.

Essendoci comunque una concentrazione elevata anche ai piani superiori, accentuata dal tufo e dalle esigenze del cliente di una soluzione sotto i 50 Bq/mc abbiamo installato in ogni stanza uno scambiatore.

L’installazione degli scambiatore nelle stanze, in sinergia con i due impianti, ha contribuito a ridurre in misura significativa la concentrazione di Radon negli ambienti dell’edificio.

Gli edifici delle zone più antiche nella provincia di Napoli sono stati edificati con il tufo, anche grazie alla presenza di cave che hanno fornito il materiale. Il tufo, utilizzato come materiale nelle abitazioni napoletane (ma anche italiane) per la sua caratteristica coibentante e la sua disponibilità, è purtroppo un materiale radioattivo, come altri materiali di orgine vulcanica; ad esempio, granito, porfido, pozzolana ecc.

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