L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) classifica il Radon come sostanza cancerogena di primo grado, ovvero con accertata capacità di produrre lo sviluppo del cancro, e causa fino al 15% dei tumori ai polmoni, a livello mondiale.
Il Radon, infatti, dopo il fumo di sigaretta, è la seconda causa di tumore ai polmoni. A parità di esposizione al Radon, il rischio di tumore polmonare è più alto (circa 25 volte) per i fumatori rispetto ai non fumatori.
Riportiamo e vi invitiamo a consultare come risorsa rilevante il link alla pagina Radon: key facts, sul sito dell’Organizzazione mondiale della sanità. La pagina in inglese è in costante aggiornamento e fornisce informazioni divulgative sul Radon, la sua concentrazione e pericolosità per la salute delle persone negli ambienti domestici.
Il radon è una delle principali cause di cancro ai polmoni. Si stima che il radon causi tra il 3% e il 14% di tutti i tumori polmonari in un paese, a seconda del livello medio della sua concentrazione. Il rischio di cancro ai polmoni è maggiore per i fumatori a causa degli effetti sinergici del radon e del fumo di sigaretta.
In Europa, l’esposizione al Radon negli ambienti domestici causa 20.000 morti all’anno per tumore polmonare, inteso come cancro del polmone nelle sue varie tipologie (adenocarcinoma, carcinoma squamoso, carcinoma lepidico): nel tempo poi, è anche stato osservato come alcune varianti genetiche di tumore del polmone, note come tumori a maggiore aggressività/peggiore prognosi ed a minore sensibilità a farmaci antitumorali, sono maggiormente associate ad esposizione del Radon.
In Italia, il problema del Radon è più diffuso rispetto ad altri Paesi europei e, per questo, non dobbiamo sottovalutare le conseguenze di una prolungata esposizione al Radon negli ambienti chiusi: il Radon infatti è classificato come inquinante tipicamente indoor.
Il Radon si trova in natura a seguito del decadimento radioattivo dell’Uranio e del Torio, presenti diffusamente nella crosta terrestre. Essendo un gas radioattivo si disperde rapidamente in atmosfera mentre si concentra negli ambienti chiusi.
Il Radon, risalendo dal terreno all’interno delle abitazioni, agisce silenziosamente contro di noi: se presente in concentrazioni elevate negli ambienti chiusi danneggia la nostra salute. All’esterno il Radon si disperde nell’aria e non causa alcun danno alla nostra salute. In presenza di concentrazioni elevate in ambiente indoor è come se fossimo costantemente esposti a tale inquinante ambientale cancerogeno perché lo respiriamo insieme all’aria.
Proprio perché inquinante ambientale si potrebbe pensare che come altri gas volatili il Radon possa dare quadri d’intossicazione: in realtà l’effetto nocivo del Radon non si manifesta con malattie o sintomi acuti ma purtroppo il suo effetto diviene evidente quando e se viene diagnosticato un tumore del polmone: è per questo importante non attendere la comparsa di sintomi ma intervenire il prima possibile nell’abbattere le concentrazioni indoor di Radon, e così ridurre il rischio di sviluppo futuro di cancro.
Infatti il Radon è un gas invisibile inodore e insapore. I nostri sensi non lo percepiscono, non ha una colorazione ed è privo di qualsiasi caratteristica per il nostro olfatto: non “odora”, non lascia tracce, si mimetizza perfettamente con l’aria che respiriamo nei luoghi dove passiamo la maggior parte del nostro tempo: la nostra casa.
Il Decreto Legislativo 31 Luglio 2020 n. 101 e s.m.i., in attuazione della Direttiva 2013/59/Euratom, stabilisce il limite di concentrazione media annua di Radon nelle abitazioni esistenti e nei luoghi di lavoro a 300 Bq/m3; per le abitazioni costruite dopo il 31 dicembre 2024, il limite è di 200 Bq/m3.
La risposta è: “Dipende”. Poiché il Radon è presente naturalmente nel terreno, è un potenziale pericolo per tutti, se e solo se, risalendo dal terreno si raccoglie in concentrazioni elevate negli ambienti chiusi.
Radon: concentrazioni elevate + ambienti chiusi = pericolo
Dobbiamo quindi considerare alcuni fattori che ci aiutano a guardare con più attenzione il problema:
Se non ci accorgiamo del Radon in casa, come possiamo sapere se c’è? Possiamo identificare la reale pericolosità del Radon per la nostra salute solo in due modi, strettamente correlati:
Qualora la concentrazione sia superiore alla metà del limite di riferimento si consiglia di far effettuare ad un professionista una valutazione del rischio che prevede un monitoraggio della concentrazione che ha come risultato un grafico con evidenziati i picchi di concentrazione notturna e diurna.
Abbiamo realizzato un impianto di mitigazione del Radon per una villa di tre piano, entrambi fuori terra.
L’azienda di Milano ci ha interpellato per eseguire un intervento di contenimento del Radon e ripristinare il corretto uso degli ambienti di lavoro.
Il nostro intervento ha risolto il problema del Radon nei locali interrati e seminterrati, utilizzati come archivio, di un’azienda in provincia di Varese.
Sei al sicuro dai pericoli del Radon?