Radon in Italia: pressioni dall’Unione Europea per il piano di prevenzione da 120 milioni di euro

6 Ottobre 2023

L’UE pressa l’Italia affinché metta in atto il piano di prevenzione Radon previsto dalla direttiva 2013/59 Euratom.

The EU European Parliament - BigStock 474610281
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L’Italia deve impegnarsi sul fronte Radon se vuole evitare la procedura di infrazione europea e quindi stanzia un fondo da 90 milioni di euro (distribuito negli anni dal 2023 al 2031) per finanziare interventi atti a ridurre e prevenire il Radon indoor.

Al fondo si aggiungono altri 30 milioni di euro (da impegnare tra il 2023 e il 2025) per avviare il piano nazionale d’intervento previsto dalla Direttiva 2013/59 Euratom (file .pdf nella sezione “Norme” del sito) che stabilisce precise norme di sicurezza per la protezione contro i pericoli derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti causate dal gas Radon.

Nei nostri articoli abbiamo più volte spiegato che il Radon è un gas pericoloso in quanto radioattivo, generato dalla disintegrazione dell’uranio che si trova naturalmente nel suolo. Gli atomi di Radon possono, a loro volta, disintegrarsi: questi cosiddetti prodotti di decadimento sono altrettanto radioattivi e si mescolano all’aria che respiriamo negli ambienti chiusi. Ecco perché l’esposizione prolungata al Radon può causare il cancro ai polmoni.

Decreto Salva Infrazioni per finanziare la lotta al gas Radon

Il Decreto Salva Infrazioni è stato progettato per finanziare la lotta al Radon: ricordiamo sempre che il Radon è stato classificato dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) tra le sostanze ad alto potenziale di cancerogenicità: uno dei principali fattori di rischio per il tumore ai polmoni, dopo il fumo.

Sebbene l’Italia abbia accettato la Direttiva 2013/59 Euratom, pare che finora non abbia sviluppato e attuato alcun piano d’azione; pertanto la Commissione Europea ha avviato la prevista procedura di infrazione nei confronti del nostro paese.

Ora l’Italia deve recuperare, e pure rapidamente: il fondo da 30 milioni di euro è destinato allo scopo di identificare le aree in cui la soglia limite di concentrazione di Radon è oltre la soglia critica di 300 Bq/m3. Quello da 90 milioni (10 milioni per anno dal 2023 al 2031) è destinato al Ministero dell’Ambiente per finanziare opere di prevenzione e bonifica del Radon indoor.

La direttiva 2013/59 Euratom impone agli Stati membri dell’Unione Europea di elaborare un piano d’intervento per mitigare i rischi dell’esposizione a lungo termine al Radon nelle case, nei luoghi di lavoro e in qualsiasi edificio pubblico.

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Piano nazionale per mitigare i rischi di esposizione al Radon indoor

Il piano prevede che ogni Stato membro realizzi le opportune indagini sulle concentrazioni di Radon ed elabori tempestive strategie per ridurne l’esposizione. Gli interventi includono:

  • monitoraggio,
  • analisi,
  • rilevamento geologico,
  • bonifica del Radon indoor.

Una volta che le regioni e le provincie autonome individueranno le cosiddette aree prioritarie, dove la percentuale di edifici che superano la soglia critica per la presenza di radon di 300 Bq/m3 dovesse risultare pari o superiore al 15% del territorio, il Ministero provvederà all’erogazione delle relative risorse economiche.

Noi di Protezione Radon siamo in grado di fornire una misurazione scientificamente attendibile e validata entro 15 giorni, in tutta Italia.

Grazie ai nostri servizi è possibile attuare un protocollo di rilevazione, misurazione, bonifica-mitigazione e monitoraggio periodico della presenza di gas Radon negli edifici privati e pubblici.

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