La ricerca, condotta tra il 2001 e il 2018 per i casi di tumore pediatrico, evidenzia il possibile ruolo del Radon come causa della leucemia nei bambini.
L’attenzione dei quotidiani, Tv e in particolare delle istituzioni per gli effetti del Radon sulla salute delle persone è senza dubbio positiva. La ricerca Usa, coordinata dal dott. Matthew Boziger, è senz’altro un contributo fondamentale sul Radon come fattore di rischio, se presente in concentrazioni elevate negli ambienti chiusi..
Il gruppo di studiosi internazionali ha individuato un legame tra l’esposizione al Radon e un aumento del rischio di leucemie infantili. Lo studio rappresenta una scoperta significativa, poiché, nonostante i fattori che contribuiscono allo sviluppo di leucemie nei bambini sono ancora poco noti.
Un aspetto preoccupante emerso dalla ricerca è che il Radon sembra essere collegato all’insorgenza della malattia anche a livelli inferiori rispetto ai limiti di sicurezza fissati dalle autorità sanitarie. Negli Stati Uniti, l’Agenzia per la protezione dell’ambiente (EPA, Environmental Protection Agency) ha stabilito una soglia di 148 Becquerel per metro cubo, mentre in Europa i limiti per gli edifici sono fissati a 300 Bq/m3.
La ricerca, “Domestic radon exposure and childhood cancer risk by site and sex in 727 counties in the United States, 2001–2018”, raggiungibile a questo link, evidenzia che un incremento di 50 Bq/m3 di Radon, rispetto al valore misurato nell’anno precedente, comporta un rischio di leucemia maggiore dell’1,05 volte per entrambi i sessi e dell’1,06 per i maschi. Quando l’aumento del Radon raggiunge o supera i 74 Bq/m3, il rischio aumenta rispettivamente dell’1,08 e dell’1,12 volte.
I ricercatori hanno sottolineato che il rischio di leucemia è stato riscontrato anche in presenza di livelli di Radon inferiori alle soglie di mitigazione raccomandate dall’Agenzia per la Protezione Ambientale degli Stati Uniti (148 Bq/m3). Questi risultati indicano la necessità di ulteriori studi che usino approcci basati su dati individuali per verificare se esiste una correlazione più stretta tra l’esposizione al Radon e lo sviluppo di leucemie infantili.
Il testo della ricerca è consultabile a questo link: https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0048969724064441
Il Radon, come abbiamo più volte precisato, è un gas privo di odore e colore, quindi difficilmente identificabile se non con strumenti e procedure di misurazione adeguati. Si trova naturalmente nel suolo in concentrazioni che variano tra le diverse regioni italiane.
Ricordiamo sempre ai nostri lettori che le mappe del Radon, sono uno strumento utile per una prima rappresentazione del problema, ma vanno lette correttamente. il Radon è presente nel terreno in concentrazioni che variano da zona a zona. Diventa pericoloso quando risale dal terreno e si accumula negli ambienti chiusi (abitazioni o luoghi di lavoro) supera i limiti 300 Bq/m3.
Il radon è stato classificato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), attraverso l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (AIRC), nel gruppo 1 delle sostanze per le quali vi è la massima evidenza di cancerogenicità, poiché rappresenta uno dei principali fattori di rischio di tumore ai polmoni, dopo il fumo. A livello mondiale la principale sorgente di esposizione della popolazione alle radiazioni ionizzanti è data dal radon (42%), seguita dall’esposizione medica (20%). Fonte: Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica
Sei al sicuro dai pericoli del Radon?