 
            Il 7 novembre, anniversario della nascita di Marie Curie, l’Europa accende un faro sul Radon: un gas naturale, invisibile e inodore, che è la seconda causa di cancro ai polmoni dopo il tabacco.
 
                    Dalla Direttiva Euratom ai piani nazionali, passando per la realtà italiana, spieghiamo perché questa giornata è importante e cosa si può fare concretamente per prevenire il pericolo: misurare, diagnosticare e mitigare con interventi mirati.
Il 7 novembre non è solo una ricorrenza scientifica: è l’occasione in cui istituzioni, università, associazioni e professionisti ricordano che il Radon è un problema reale e prevenibile. La scelta della data non è casuale: si celebra Marie Curie, simbolo di una scienza che indaga l’invisibile e lo rende comprensibile: European Radon Day, Giornata europea del Radon.
E invisibile è proprio il Radon, gas nobile che proviene dal sottosuolo e si può accumulare in case, scuole e luoghi di lavoro. Non ha odore né colore, non dà segnali immediati, ma la ricerca è chiara: l’esposizione prolungata a concentrazioni elevate aumenta il rischio di tumore al polmone: il Radon è la seconda causa di tumore ai polmoni dopo il tabacco. Per questo la riduzione dell’esposizione è una misura di sanità pubblica ad alto impatto.
La cornice europea è definita dalla Direttiva 2013/59/Euratom, che ha chiesto agli Stati membri di fissare un livello di riferimento per gli ambienti chiusi pari a 300 Bq/m³ e di adottare un Piano d’Azione Nazionale sul Radon.
In Italia, la direttiva è stata recepita con il D.Lgs. 101/2020 e il D.Lgs. 203/2022: oltre a confermare il livello di riferimento di 300 Bq/m³ per abitazioni esistenti e luoghi di lavoro, la normativa introduce un obiettivo più severo per le nuove abitazioni costruite dopo il 31 dicembre 2024, per le quali il riferimento scende a 200 Bq/m³.
Il Piano Nazionale d’Azione Radon (PNAR) 2023–2032 precisa un principio cardine della radioprotezione: non basta “stare sotto al limite”, serve ridurre quanto ragionevolmente possibile l’esposizione.
Un altro tassello sono le aree prioritarie che le Regioni individuano quando si stima che almeno il 15% degli edifici possa superare i 300 Bq/m³. Queste mappe servono a pianificare campagne, risorse e prevenzione, ma non sostituiscono la valutazione del singolo edificio.
È un punto spesso frainteso: la media di un’area geografica non dice nulla della tua casa. L’unico dato che conta è la misura fatta dove vivi o lavori.
Che cosa significa, in concreto, “fare prevenzione Radon”? Si parte dalla misurazione professionale, svolta con protocolli riconosciuti a livello nazionale, usando rivelatori passivi (come i dosimetri CR-39) o strumenti attivi e rispettando tempi, posizionamenti e controlli di qualità.

La misura deve rappresentare la concentrazione media annua, perché la concentrazione del Radon fluttua con le stagioni e con le condizioni dell’edificio. Se i valori risultano elevati, si procede con una diagnosi delle vie d’ingresso: differenze di pressione, giunti di costruzione, locali seminterrati, vespaio, cavedi, pozzi tecnici, ventilazione e tenuta dell’involucro…
Infine si procede con la mitigazione della concentrazione di Radon negli ambienti chiusi: la soluzione più efficace è la depressurizzazione del suolo. Tutto si chiude con una verifica post-intervento: si misura di nuovo per certificare il rientro sotto i livelli di riferimento e, per quanto possibile, ancora più in basso.
La Giornata europea del Radon sta diventando un momento di educazione collettiva: seminari, open day, campagne nelle scuole, iniziative dei Dipartimenti universitari e delle agenzie regionali. È un invito ad agire con strumenti semplici e solidi: misurare bene, capire come entra, ridurre in modo stabile. È un lavoro tecnico, sì, ma con un impatto umano enorme: garantire che gli ambienti in cui trascorriamo gran parte della giornata siano più sani.
Protezione Radon è al fianco di famiglie, scuole, studi professionali e imprese. Potete consultarci per richiedere i seguenti servizi:
Misurazione certificata della concentrazione media annua del Radon, con strumentazione professionale e referto chiaro
Diagnosi delle vie d’ingresso del Radon e delle condizioni dell’edificio, per definire la migliore soluzione al problema.
Mitigazione progettata e realizzata su misura con collaudo finale e controllo dei risultati ottenuti.
Hai bisogno di capire se la tua abitazione o il tuo luogo di lavoro è sicuro? Contattaci per organizzare un intervento per riportare i livelli sotto i riferimenti stabiliti dalla normativa vigente.
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