Soluzione alternativa al vespaio aerato

Le soluzioni che progettiamo e realizziamo ai sensi delle normative vigenti, sono risultate nel corso degli anni più efficaci e assai meno costose del tradizionale vespaio aerato.

Alternativa al Vespaio Aerato - Protezione Radon
Alternativa al Vespaio Aerato - Protezione Radon

Se stai pensando di rendere abitabili i locali interrati, seminterrati o altri locali contro terra, ai sensi della Legge Regione Lombardia del 10 marzo 2017 n.7 e s.m.i. possiamo proporti una soluzione alternativa al tradizionale vespaio aerato, efficace e economicamente interessante.

Si tratta della progettazione e realizzazione di un impianto di depressurizzazione degli ambienti contro terra (interrato, seminterrato e piano terra) dell’edificio. Quali sono i vantaggi della nostra soluzione:

  1. durata dell’attività: max 2 giorni
  2. intervento non invasivo e realizzabile anche in ambienti già arredati e abitati (previa verifica)
  3. tutti gli ambienti dell’edificio beneficiano dell’intervento
  4. verifica dei livelli di concentrazione in aria del gas Radon post impianto
  5. garanzia di 2 anni (salvo modifiche strutturali all’edificio)
  6. progetto e realizzazione eseguiti da esperti in risanamento degli edifici dal gas radon ai sensi dell’Art.15 del D. Lgs. 101/2020
  7. manodopera specializzata in impianti di risanamento da gas Radon
  8. supporto per eventuali chiarimenti o riunioni con gli uffici tecnici dei Comuni
  9. realizzazione della tecnica di mitigazione ai sensi della D.D.R. Lombardia del 21 dicembre 2011 n. 12678 “Linee guide per la prevenzione delle esposizioni al gas radon in ambienti indoor

La nostra soluzione alternativa al vespaio presuppone sempre la verifica della fattibilità e consiste nella depressurizzazione degli ambienti contro terra (interrato, seminterrato e piano terra).

Non è necessario demolire e ricostruire la soletta dell’edificio a contatto con il suolo. Il lavoro viene svolto in 1 giorno, al massimo 2 giorni.

Questo tipo di impianto è il frutto dell’esperienza di oltre 15 anni di realizzazione di impianti per la mitigazione della risalita del gas Radon dal terreno in ambienti indoor. L’impianto determina una depressione tra l’edificio e il sottoedificio tramite un ventilatore di adeguata potenza e può essere di tre tipologie:

  1. impianto interno all’edificio (la più efficace)
  2. impianto esterno all’edificio
  3. impianto interno a un volume preesistente (in presenza di un vespaio chiuso)

La mia abitazione o luogo di lavoro sono dotate di vespaio aerato: sono protetto dal Radon?

NO → Il vespaio aerato non risolve il problema del Radon perché la curva di risalita del gas Radon è condizionata da moltissimi fattori. Una buona aerazione sicuramente aiuta e attenua ma non ci garantisce con certezza. È sempre opportuno misurare gli ambienti domestici. 

Il vespaio aerato è progettato principalmente per limitare l’umidità di risalita dal terreno, non per impedire al Radon (un gas radioattivo naturale) di entrare nell’edificio. Il Radon può attraversare:

  • fessure o crepe nelle fondamenta,
  • giunti di costruzione,
  • presenza di tubazioni.

Se il Radon è presente in quantità significative nel terreno sottostante, continuerà a infiltrarsi attraverso questi percorsi. Il funzionamento del vespaio aerato si basa sulla ventilazione naturale, che non sempre è efficace nel disperdere il Radon. Diversi fattori possono compromettere la capacità del vespaio di disperdere il gas, tra i quali:

  • circolazione d’aria insufficiente, dovuta a un ricambio limitato o alla posizione inadeguata delle aperture;
  • progettazione inadeguata: aperture mal dimensionate o distribuite in modo inefficace;
  • ostruzioni nel vespaio: accumuli di materiali o detriti che impediscono all’aria di circolare liberamente.

Alternative al vespaio aerato per la mitigazione del Radon

La normativa regionale lombarda prevede che qualora sussistano delle condizioni particolari dell’edificio, i seminterrati o i piani interrati che siano soggetti a cambio di categoria catastale, non sono obbligati a realizzare un vespaio aerato per ottenere l’agibilità.

Sono accettate tecniche alternative perché garantiscono una sufficiente areazione del sotto-edificio che non potrà essere forzata. La tecnica più efficiente e efficace è la creazione di un impianto che preveda l’aspirazione dell’aria dal terreno e che tramite una condizione forzata la espella nell’atmosfera con un’uscita in facciata.  

L’aria presente nei vani dell’edificio tenderà a scendere occupando lo spazio al di sotto del pavimento creando un ricambio. Aspirando il radon dal terreno prima che penetri nella struttura, i sistemi di depressurizzazione possono ridurre drasticamente le concentrazioni interne, spesso ben al di sotto dei limiti di sicurezza (300 Bq/m³ secondo il Decreto Legislativo 101/2020).

In molti casi, l’installazione può avvenire senza interventi strutturali invasivi, specialmente in edifici esistenti. Questo è particolarmente vantaggioso in contesti residenziali o storici.

Riferimenti legislativi

La depressione, come soluzione alternativa al vespaio aerato, è accettata come tecnica di mitigazione e prevenzione dalla risalita del Radon ai sensi del:

D. Lgs. del 31 luglio 2020 n. 101
“Attuazione della direttiva 2013/59/Euratom, che stabilisce norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti e riordino della normativa di settore”.
“Art. 17 comma 3. Qualora la concentrazione media annua di attività di radon in aria superi il livello di riferimento di cui all’art. 12, comma 1, lettera c), l’esercente è tenuto a porre in essere misure correttive intese a ridurre le concentrazioni al livello più basso ragionevolmente ottenibile, avvalendosi dell’esperto di cui all’articolo 15, tenendo conto dello stato delle conoscenze tecniche e dei fattori economici e sociali. Dette misure sono completate entro due anni dal rilascio della relazione tecnica di cui al comma 6 e sono verificate, sotto il profilo dell’efficacia, mediante nuova misurazione. L’esercente deve garantire il mantenimento nel tempo dell’efficacia delle misure correttive. A tal fine ripete le misurazioni con cadenza quadriennale.” (solo per gli ambienti lavorativi)

L. Reg. Lombardia del 10 marzo 2017 n.7 e s.m.i.
“recupero per uso abitativo dei vani e locali seminterrati, interrati e piani terra esistenti, in attuazione del D. Lgs. 31 luglio 2020, n. 101”
“Art. 3- (omissis)…i comuni trasmettono alle Agenzie di Tutela della Salute (ATS) territorialmente competenti copia della segnalazione certificata presentata ai sensi dell’art.24 del d.p.r. 380/2021 corredata di attestazione dell’avvenuta realizzazione di almeno una misura tecnica correttiva per la mitigazione o il contenimento dell’accumulo di gas radon all’interno dei locali e, ove tecnicamente realizzabile, dell’avvenuta predisposizione di un’ulteriore misura tecnica correttiva per la rimozione di tale gas. Per le misure tecniche correttive di cui al precedente periodo si deve tenere conto dei regolamenti edilizi comunali (L. Reg. 33/2009; L. Reg. 7/2017; D. Lgs.117/2019) e del Decreto Dirigenziale Regionale n.12678 del 21 dicembre 2011 (Linee guide per la prevenzione delle esposizioni al gas radon in ambienti indoor)”.

La nostra metodologia prevede sempre la diagnosi delle vie di accesso del Radon negli ambienti interni prima dell’intervento di risanamento, con efficacia immediata e garanzia di Protezione Radon Srl per la durata di due anni.

Lo ricordiamo: nel caso di superamento dei limiti fissati dalla normativa, il proprietario dell’immobile deve procedere alla bonifica per poter utilizzare in sicurezza gli ambienti dell’abitazione.

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